Donne vs uomini: modi diversi per affrontare e risolvere i problemi

Francesco Ferranti

Francesco Ferranti

Psicologo - Psicoterapeuta

La capacità di problem solving è un tasto dolente in molte relazioni. In verità, non è mai facile risolvere un problema ma spesso quest’ultimo viene ingigantito dall’eccesso di preoccupazioni e di ansie che spesso provengono dall’universo femminile.

In linea generale, gli uomini tendono ad essere più “spensierati” ma non in senso negativo. Essi tendono a dare meno peso alle paure e ad affrontare di petto le situazioni mentre le donne prima si perdono nei meandri più profondi delle loro paure più nascoste e poi iniziano, a mente “pseudo lucida”, a pensare ad una soluzione.

Il giusto equilibrio sta nel mezzo: risolvere un problema include pragmatismo e paure 

Prendiamo in considerazione questo pensiero tratto dal libro di John Gray, “Oltre Marte e Venere”: Su Marte, davanti a un grosso problema, si agisce subito oppure, se non c’è niente che si possa fare, ci si limita a lasciar perdere fino a che non si può fare qualcosa. Su Venere si parla del problema per ottenere sostegno così da affrontare la difficoltà insieme.

Bene, a questo punto, quanti si rivedono in Marte o in Venere oppure in entrambi?

Spesso, seppur si tenda a categorizzare il modus operandi in varie dimensioni, ad esempio maschile o femminile come in questo caso, le qualità di Marte e di Venere possono anche convergere nella stessa persona.

Un classico esempio di problem solving al maschile e al femminile: aggiustare una maniglia

È inverno, fuori ci sono pochi gradi e il cielo promette neve. Sei sulla soglia della porta e mentre ti accingi a chiuderla, tu donna, ti accorgi che la maniglia stenta a chiudersi e poi d’un tratto ecco che succede, ti ritrovi con la maniglia in mano mentre cerchi di non far cascare i pomodori dall’altra insieme alla tua pazienza.

Ed eccoci arrivati all’ennesimo litigio che poteva facilmente essere evitato tre mesi fa se solo, nella coppia, si fosse arrivati alla conclusione di cambiare quella “benedetta” maniglia appena aveva iniziato a dare segnali di prossima rottura.

Ma ora è troppo tardi. Lei prende il cellulare, rabbiosa e chiama suo marito ribadendogli che lei gli aveva detto tante volte che bisognava aggiustarla e lui che, dall’altra parte della cornetta, le dice: va bene tesoro ma lo sai meglio di me che tre mesi le viti della maniglia erano solo leggermente spanate! E lei: e perché dobbiamo sempre aspettare che qualcosa si rompa del tutto prima di porre rimedio?

Ecco, questo è un tipico esempio di spensieratezza maschile e di overthinking femminile. Lui ha domito sonni tranquilli per tre mesi finché la maniglia non è cascata a terra rompendosi irrimediabilmente, lei invece ha cercato, in questi mesi, di trovare una soluzione scontrandosi quotidianamente con un muro fatto di disinteresse e noncuranza, in questo caso, nella cura della casa.

La spensieratezza e l’overthinking non sono prettamente maschili o femminili

Ma voi uomini non siete stufi di essere additati sempre come superficiali? E voi donne, siete davvero tutte precisine, sempre giuste e super criticone?

I luoghi comuni stanno uccidendo le relazioni. Spesso molti litigi nascono proprio da frasi del tipo: non mi meraviglio, voi uomini siete tutti … e viceversa.

Ma come si può affrontare una relazione interpersonale se ci si concentra di più su parametri sociali che personali?

Ogni persona è diversa e con questo, anche ogni modo di fare e di pensare e concepire la vita varia in base all’educazione ricevuta, all’ambiente nel quale si vive e a come si instaura una relazione.

Per questi motivi, svestiamoci da questi “ruoli” e ammettiamo che, in fondo, siamo tutti sia un po’ Marte che Venere!

 

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