Perché i bambini ipersensibili faticano di più a scuola?

Francesco Ferranti

Francesco Ferranti

Psicologo - Psicoterapeuta

Essere ipersensibili non è mai facile: un ragazzo ipersensibile percepisce le cose che vive in modo diverso rispetto ai suoi coetanei. Una cosa che per gli altri è divertente per un bimbo ipersensibile può essere una tortura.

Avere una diversa percezione rende la vita ed il confronto con gli altri abbastanza complicato. A scuola, per esempio, un bimbo ipersensibile affronterà le meccaniche dell’apprendimento in maniera del tutto diversa rispetto ai compagni di classe.

L’ipersensibilità spinge ad approfondire troppo i concetti studiati e a non riuscire, dato quel continuo bisogno di approfondire, a seguire al meglio il programma scolastico.

Il confronto con gli altri

La scuola è, per definizione, il luogo in cui i bambini sono per la prima volta spinti al confronto con gli altri. Per una persona con una sensibilità differente questo continuo confronto potrebbe risultare dannoso per la psiche.

Chi è ipersensibile vorrebbe ricevere sempre e comunque l’approvazione altrui, e pur di ottenerla cambia dei lati del suo carattere. Il rapporto conflittuale con il proprio carattere è una cosa a cui gli ipersensibili sono abituati fin da bambini, quando lottano per far combaciare la loro voglia di essere accettati e il loro carattere troppo chiuso.

Gli ipersensibili si isolano ma poi soffrono di questo isolamento perché vorrebbero esprimersi e avere rapporti con i propri coetanei. L’unico modo che un’ipersensibile ha per sopravvivere all’ambiente scolastico è smussare quei lati del suo carattere per riuscire a stringere relazioni di valore.

È importante, per una persona ipersensibile, che l’ambiente scolastico che frequenta sia sostenibile a livello percettivo. Ci sono scuole che sono specializzate nel trattare alunni ipersensibili. Il rivolgersi a strutture che siano specifiche non è sempre l’unica soluzione. Ci sono dei piccoli accorgimenti da tenere per fare in modo che il vostro bambino possa affrontare l’esperienza scolastica al meglio delle sue possibilità.

3 strategie utili:

  1. Scegli un istituto che abbia ampi spazi a disposizione. Un bambino, ma spesso anche un adulto ipersensibile, ha spesso bisogno di isolarsi per trovare di nuovo il proprio equilibrio fisico e psicologico. Assicurati quindi di fare in modo che frequenti il posto giusto. Basta anche un corridoio piuttosto ampio dove poter fare una passeggiata durante il cambio dell’ora.

  2. Scegli una scuola che non sia troppo dispersiva: vanno bene gli ampi spazi, ma come tutti sanno, il troppo stroppia. Una scuola troppo grande potrebbe creare in tuo figlio dei problemi importanti. Per una persona ipersensibile, che analizza anche troppo quello che accade, orientarsi in un luogo troppo grande e doverlo fare ogni giorno può provocare un forte dispendio di energie. Meglio quindi scegliere una scuola un po’ più piccola dove orientarsi è più facile.

  3. Veniamo ad un altro importantissimo punto da valutare quando si sceglie la scuola da frequentare: la distanza. A volte si vedono studenti dei licei e delle medie fare ogni mattina viaggi della speranza per raggiungere i loro istituti. È importantissimo, soprattutto se il futuro studente è ipersensibile, fare in modo che la scuola che frequenta non sia troppo lontana.

Immaginate che vostro figlio, ogni mattina per andare a scuola, debba svegliarsi alle 6 e cambiare due mezzi. Sarebbe sfiancante per chiunque, figuriamoci per un ragazzo ipersensibile che in tutte le cose che fa investe il triplo delle energie.

La cosa migliore da fare è scegliere un plesso che sia ad una distanza che possa essere percorsa anche a piedi. Una bella passeggiata dopo scuola è proprio il metodo più appropriato per eliminare le emozioni negative accumulate durante la giornata.

Alla prossima!

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