Coppia: pro e contro nell’essere diversi

Francesco Ferranti

Francesco Ferranti

Psicologo - Psicoterapeuta

In questo articolo voglio parlarvi della bellezza di essere diversi, di avere sempre tanto da imparare e di non fossilizzarci su atteggiamenti, cose o persone per sempre o per lunghi periodi di tempo.

Spesso molte relazioni arrivano al capolinea perché la famigerata MONOTONIA ha intaccato il rapporto: ripetere quotidianamente le stesse cose, non avere più nulla da scoprire dell’altro e non ricevere né dare input da e al nostro partner sono elementi che “schiacciano” la voglia di andare avanti in una relazione che va avanti, ormai, per inerzia.

Le differenze caratteriali, come anche quelle fisiche, possono spronare molti ad intraprendere delle relazioni quasi “a rischio” proprio perché ci si sente davvero troppo diversi dall’altro e se da una parte si è curiosi di “sperimentare”, dall’altra la paura di “fallire” è sempre dietro l’angolo.

 

Siamo sempre in un continuo divenire, per questo le relazioni cambiano

L’essere umano non è statico, cambia ogni giorno e non ci si può aspettare da una persona che rimanga uguale per anni.

Capita spesso che durante un litigio uno dei due dica all’altro: non ti riconosco più! Beh, qui ci sono ben due errori commessi dal partner che ha appena detto ciò e uno di base commesso da chi, invece, “non si fa riconoscere”. Vediamo di capirci di più.

Quando in una coppia manca dialogo ed esternazione del proprio IO senza indugi, freni e paure, si viene a creare una sorta di patina che impedisce di esprimersi e di capire l’altro. Se non mi interesso dello stato d’animo del mio partner e proseguo tranquillamente la mia vita, giorno dopo giorno, quando arriva il momento del confronto (per via di qualsiasi circostanza) potrei ritrovarmi dinanzi ad una persona diversa nel modo di porsi e di ragionare rispetto anche a un mese prima. Questo risultato non è assurdo, anzi, è del tutto normale. Assurdo è non aver colto i segnali del cambiamento e non aver comunicato (il partner che si sente diverso) una nuova espressione del proprio IO.

Chiariamo però che in una relazione non esiste l’unidirezionalità. Entrambi i partner sono chiamati a mettere sul tavolo tutte le carte di cui dispongono perché una coppia gioca insieme e vince insieme. Non può esistere una coppia vincente se ci sono cose non dette e si manda avanti una macchina sfarzosa all’apparenza ma svuotata, all’interno, di ogni valore fondante.

 

Il cambiamento va di pari passo con la comunicazione e l’affermazione del proprio IO

Probabilmente affermare il proprio IO può risultare difficile se i cambiamenti apportati nel proprio essere e che poi, una volta detti al partner, andranno anche a cambiare le dinamiche della relazione, sono molto “pesanti”.

Come per ogni cosa, non esiste un catalizzatore per determinare la “pesantezza” di una data scelta e la sua gravità però spesso la PAURA ci frena nell’essere sinceri sia con noi stessi che con chi amiamo.

Come ho detto poco fa e come afferma anche Gray nel suo libro “Oltre Marte e Venere”, i cambiamenti sono positivi e apportare novità nella coppia fa accrescere sempre di più la passione ma se ci pieghiamo a delle convenzioni sociali e soffochiamo il nostro IO e il nostro lato maschile o femminile, allora non otterremo nulla se non la cristallizzazione di un rapporto o la fine di quest’ultimo.

Comunicare un cambiamento non è semplice ma siamo esseri in continuo divenire quindi dobbiamo abbracciare le novità come opportunità di crescita, senza farci spaventare da cosa potrebbe ulteriormente cambiare.

Non a caso si dice che per amare bisogna essere coraggiosi e in questo caso aggiungerei, per ritornare al nostro discorso, anche mutevoli e caleidoscopici.

Alla prossima!

 

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