Il sesso su Marte e su Venere: tra antico e presente

Francesco Ferranti

Francesco Ferranti

Psicologo - Psicoterapeuta

Avrai ben compreso, dopo svariati articoli che riportano molti stralci del libro di Gray “Oltre Marte e Venere” che il nostro faro in questa costante ricerca di risposte circa le relazioni interpersonali e la loro complessità è appunto, il nuovo libro di John Gray.

Il bisogno di sentirsi appagati dal proprio partner, l’indipendenza emotiva (unita a quella economica) e la commistione di alcuni ruoli un tempo tipicamente maschili o femminili, possono essere considerate tre costanti da tener bene a mente quando si parla di coppia, amore e comprensione dell’altro.

Un tempo l’uomo pensava a soddisfare solo i suoi bisogni carnali, ora è diventato più “generoso”

Le nostre nonne non lo racconteranno mai, perché quel pudore e quella timidezza che le caratterizzano circa la sfera sessuale non può di certo sfumare dalla sera alla mattina solo perché la società sta cercando di abbattere, per ora solo in parte, certi tabù poco utili al progredire della società stessa.

Gray afferma che un tempo l’uomo, il maschio, il macho della situazione pensava solo a soddisfare i suoi piaceri sessuali, disinteressandosi di come la donna possa sentirsi ecc…

Dopo una giornata di lavoro, dopo aver portato a casa la famosa “pagnotta”, LUI, l’uomo, si sente quasi in diritto di ricevere da sua moglie un soddisfacimento di natura sessuale come premio, insieme alla cena, per aver portato a termine, anche per oggi, i suoi doveri di marito, padre e capofamiglia.

“Tom vuole che la partner si senta coinvolta dalla sua presenza e apprezzi il sesso così come faceva all’inizio della relazione”

Un bel passo in avanti, vero?

Il virgolettato riporta le parole di Gray circa la concezione del sesso nell’uomo e nella donna ai giorni nostri.

Sebbene le dinamiche riportino spesso a concepire il sesso come al tempo dei nostri nonni, molte cose stanno cambiando, per fortuna. Purtroppo, il cambiamento “mentale” di determinati modi di fare sono difficili, soprattutto se questi cambiamenti rientrano nella sfera “intima” e implicano, quindi, la “morale”.

Non è mia intenzione smontare un modus vivendi secolare ma credo fermamente che spesso il senso di pudore, la quasi vergogna nel parlare di sesso, la morale che ci impone quasi di sentirci “sporchi” se parliamo di sesso, sono delle catene invisibili dalle quali man mano ci stiamo liberando, seppur con fatica.

La catena di Andromeda dei giorni nostri è la libertà della donna di poter avere più uomini durante la propria vita

Quasi come se dovesse espiare le colpe commesse da un’altra persona (nel caso di Andromeda, fu la madre la causa della sua sofferenza), la donna del nuovo millennio combatte costantemente con il luogo comune che se hai avuto più di una relazione “seria” o sei un amante dei rapporti occasionali, allora sei una “poco di buono”. Ed è questa la catena che le donne di oggi, libere, indipendenti, emancipate e caparbie devono affrontare ogni giorno per poter legittimare lo stesso desiderio maschile che, al contrario, viene visto come sinonimo di grande e attestata virilità.

In questa metafora che, forse impropriamente mi permetto di fare, la madre superba sarebbe rappresentata dalla voglia di libertà e la donna rappresenterebbe, come ho già avuto modo di affermare, l’Andromeda dei giorni nostri.

Ad ogni modo, il concetto di sesso è cambiato ma liberarsi di vecchi retaggi richiederà tempo, dedizione e voglia di cambiamento.

Sia l’uomo che la donna desiderano essere appagati sessualmente e non bisogna vergognarsi di tali desideri perché proprio questi ultimi ci rendono, senza ombra di dubbio, ESSERI UMANI; perciò amate, siate liberi di scegliere l’amore, la persona giusta, liberatevi da pregiudizi e stereotipi, dimenticate le vecchie “regole” e sentitevi liberi di apprezzare il sesso a 360 gradi.

Buona fortuna e … buona vita sessuale! 

 

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